ESISTERE ESISTERE ESISTERE

La nuova forma di discriminazione è la cancellazione, una cancellazione che viene portata avanti in modo sistematico, un passo alla volta. Cancellazione dalle notizie, dagli archivi, dalla memoria, dai diritti, dalle tutele; ma non potranno mai cancellare i nostri corpi, i nostri affetti, le nostre relazioni. Per questo l’atto più radicale di resistenza, la base più solida di rilancio delle nostre lotte, è la pura e semplice ESISTENZA.

Per ESISTERE è necessario che l’autodeterminazione di ogni persona abbia pari dignità. Sono costanti i tentativi da parte dell’attuale politica maggioranza di infondere la cancel-culture nei confronti delle persone Trans, tolgono loro visibilità escludendole dalle iniziative istituzionali e creando sempre più difficolta nell’istituire centri antidiscriminazione. Con la Legge Varchi – che vergognosamente criminalizza universalmnente un atto d’amore come la procreazione – e il terrorismo da parte delle associazioni pro-vita stiamo assistendo ad una presa di potere sulle scelte individuali, costringendo di fatto a schematizzare in maniera sempre più rigida la Famiglia come qualcosa di esclusivamente procreativo ed etero-normato. Inoltre l’assenza di un’educazione affettiva e sessuale strutturata nelle scuole va a minare la percezione collettiva del proprio corpo e della sessualità limitando così anche la comprensione dei limiti dell’altr*. È in via di discussione la norma Valditara-Sasso che vorrebbe limitare ulteriormente le già esigue possibilità di una formazione plurale nelle scuole condizionando la libertà educativa e minando ulteriormente l’autorevolezza della scuola e del personale docente, una norma indegna che deve essere bloccata assolutamente.

Per ESISTERE è necessario, per ognun* di noi, avere il proprio posto nel mondo dove sentirsi al sicuro e rappresentat*, per questo chiediamo alle politiche locali di dare maggior spazio ai giovani, di promuovere una cultura di inclusione rendendo Rimini la località capofila di una rivoluzione nel settore. A livello nazionale pretendiamo che l’Italia riconosca finalmente come praticamente tutto il resto d’Europa il matrimonio egualitario, la registrazione di figli e figlie per tutte le famiglie omogenitoriali, la revisione profonda della legge 40 sulla PMA come inevitabile conseguenza della recente sentenza della Corte costituzionale,  e la possibilità di intraprendere percorsi alias durante gli studi, nelle istituzioni e nel mondo del lavoro, chiediamo uno stato sempre più laico come garanzia di autonomia e libertà di scelta. Condanniamo l’intollerabile genocidio che sta colpendo i popoli di Palestina e Ucraina oggetto di invasione e di conquista violenta. Chiediamo che venga riconosciuta dignità a tutti popoli oppressi. Quando la propria terra, il proprio Paese, diventano fonte di angoscia e di sofferenza è un dovere degli Stati democratici diventare casa per chi non ce l’ha, per chi l’ha persa per via della guerra, per chi non ha avuto la fortuna di nascere in un Paese ricco e pacifico, per chi è nato LGBTQI+ in Paesi dove la violenza omolesbobitransfobica è autorizzata per legge.

Per ESISTERE, non può essere necessario chiedere il permesso, le nostre battaglie si basano sulla nostra esistenza e sulla nostra umana verità, come tali sono insindacabili e non possono essere fermate. Con i piedi piantati a terra e la testa sempre alta, ESISTERE oggi è l’atto più forte che si possa fare. Come ogni anno il Rimini Summer Pride vuole celebrare l’orgoglio con festa, musica e divertimento ma con la mente e il cuore ben fermi nel richiedere quel diritto alla ricerca della felicità che troppo spesso ci viene arbitrariamente negato.

Le nostre richieste alle istituzioni locali

Le istituzioni locali, comune provincia e regione, devono attivarsi per sopperire alle gravi mancanze e alle minacce di regressione del governo italiano anche sotto influenza delle drammatiche torsioni autoritarie che stanno insidiando la libertà e la democrazia in molti Paesi del mondo. Le istituzioni locali devono attivarsi sostenendo  la nascita e contribuendo alla sopravvivenza dei centri antidiscriminazioni e di accoglienza delle persone LGBTQI+, riformando e rendendo operativa in modo più incisivo la legge regionale 15/2019 contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, favorendo la nascita di punti di riferimento nelle AUSL per le persone transgender e in generale per tutelare la salute fisica e psicologica della popolazione LGBTQI+, impegnandosi in una profonda attività di promozione della formazione a tutte le persone dipendenti pubbliche del territorio regionale anche attraverso la collaborazione delle associazioni del territorio, sostenendo le iniziative culturali che possono trasformare la società. Occorre favorire la nascita di reti di collaborazione tra le associazioni LGBTQI+ del territorio e la creazione di luoghi sicuri e protetti dove svolgere le funzioni di accoglienza, socializzazione, tutela anche attraverso la concessione di strutture come previsto dalla recente legge regionale sul terzo settore. Favorire le carriere alias non medicalizzate nelle scuole della regione di ogni ordine e grado.